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Strage di Ardea: Regole blande e pochi controlli

Stefano Iannaccone – Fonte: © il Fatto Quotidiano 20 maggio 2021 Nel 2018 e 2019 si contano 19 e 28 omicidi di mafia, mentre 54 e 34 sono quelli avvenuti con armi detenute regolarmente. Associazioni e una parte della politica cercano soluzioni: da controlli più frequenti a regole più stringenti e incrocio delle banche dati fino al monitoraggio costante delle condizioni psico-fisiche di chi detiene il porto d'armi Una tragedia annunciata per deficit di legislazione sul possesso delle armi. A cui si aggiunge l’impossibilità di incrociare le informazioni sullo stato di salute mentale dei detentori di pistole e fucili. Così...

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Ardea. Uccide 2 bimbi e l’uomo che li difende: gli interrogativi aperti

Redazione Interni – Fonte: © Avvenire 14 giugno 2021 Doveva essere la prima domenica di vacanza, dopo la chiusura delle scuole, si è trasformata in una domenica tragica per due bambini, un uomo che ha tentato di difenderli e un'intera comunità. Ieri mattina ad Ardea, in provincia di Roma, Andrea Pignani, 34 anni, ha preso la pistola e ha sparato a Daniel e David Fusinato, 10 e 5 anni, che passeggiavano in bicicletta vicino al parco giochi della cittadina. Poi ha giustiziato Salvatore Ranieri, che aveva tentato di intervenire in difesa dei due bambini, una volta visto l'uomo che puntava verso di...

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Il lungo viaggio delle armi

Paolo Andruccioli - Fonte: © Collettiva 3 giugno 2021   Export e industria della Difesa in Italia dopo la pandemia. Il ruolo delle banche e il nodo degli investimenti socialmente responsabili. Le campagne per la riconversione e le iniziative del sindacato In un Paese democratico le informazioni e la trasparenza sulle scelte delle aziende sono fondamentali per capire l’andamento di un settore strategico come quello della industria della Difesa e del sistema finanziario collegato. In questi anni si sono sviluppate varie campagne per lo sviluppo degli investimenti responsabili, mentre nel sindacato si stanno sperimentando forme di osservatori e analisi dei...

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L’Italia vende armi a Israele: ecco cosa c’entriamo col conflitto israelo-palestinese

Giorgio Beretta - Fonte: © Osservatorio Diritti 21 maggio 2021 Armi automatiche, bombe, razzi e missili, veicoli terrestri, aeromobili e poi ancora munizioni, strumenti per la direzione del tiro, apparecchi specializzati per l’addestramento e per la simulazione di scenari militari. C’è un ampio campionario dell’arsenale bellico negli oltre 90 milioni di euro di forniture di sistemi militari dall’Italia a Israele degli ultimi sei anni (2015-2020). Spiccano soprattutto quei 17,5 milioni di euro di autorizzazioni rilasciate nel 2019 nella categoria militare ML2 che comprende «bocche da fuoco, obici, cannoni, mortai, armi anticarro, lanciaproiettili e lanciafiamme militari»: quale tra questi è impossibile saperlo, vista la poca trasparenza delle...

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Troppi anziani sono armati. Servono subito nuove regole

Giorgio Beretta – Fonte: © Avvenire 20 maggio 2021 Sabato 10 aprile a Rivarolo Canavese, in provincia di Torino, un pensionato di 83 anni, Renzo Tarabella, dopo aver ucciso a colpi di pistola la moglie, Maria Grazia Valovatto di 70 anni e il figlio disabile Wilson di 51 anni ha sparato e ucciso i proprietari dell’appartamento in cui viveva, Osvaldo Dighera di 74 anni e la moglie Liliana Heidempergher di 70 anni e poi ha tentato di suicidarsi. Non è ancora chiaro il motivo – probabilmente per depressione e rancore verso i vicini –, ma è stato appurato che l’arma utilizzata...

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Contratti militari tra Italia e Israele, adesso basta

Giorgio Beretta - Fonte: Il Manifesto 15 maggio 2021 Business armato. La campagna Banche armate chiede la fine degli affari di interscambio militare tra Roma e Tel Aviv. Dopo 20 anni di restrizioni governative, la svolta arriva con Monti nel 2012 e prosegue fino a oggi con uno scambio di armi, aerei e tecnologie. Un «salto di qualità». Così l’allora presidente del Consiglio, Mario Monti, nell’aprile 2012 definì l’accordo per la vendita a Israele di «velivoli d’addestramento» prodotti dalla Alenia-Aermacchi. Per vent’anni i governi italiani, pur mantenendo buoni rapporti diplomatici e commerciali con Tel Aviv, avevano messo in pratica una politica...

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Tutelare la legge 185/90 e le norme internazionali sull’export di armi

Presa di posizione delle organizzazioni della società civile italiana dopo le forti pressioni del complesso militare-industriale per modificare le norme e ridurre i controlli Siamo di fronte ad un’azione concentrica per smantellare le norme nazionali e le procedure che regolamentano le esportazioni di armi e di sistemi militari. Le nostre Organizzazioni – da sempre impegnate nella promozione della pace, del disarmo, della protezione umanitaria e del rispetto dei diritti umani – fanno perciò appello al Governo per ribadire la necessità di applicare in modo rigoroso e trasparente la Legge 185/90 e le norme internazionali che la rafforzano. Invitano inoltre il Parlamento a controllare in modo puntuale e approfondito...

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Lettera aperta: “Occorre fermare la violenza e riconoscere lo Stato di Palestina”

“In Palestina serve azione diplomatica, di pace e di rispetto del Diritto Internazionale. Occorre fermare la violenza, rimuovendone le cause, e riconoscere lo Stato di Palestina” Diverse organizzazioni, associazioni, sindacati della società civile italiana hanno inviato oggi una lettera aperta al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, al Presidente della Commissione Esteri Senato, al Presidente della Commissione Esteri della camera per esprimere la profonda preoccupazione per quanto sta accadendo nella martoriata terra di Palestina e per chiedere che l’Italia si faccia promotrice di una forte azione diplomatica affinché cessi il...

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Armi italiane: la metà dell’export va in Nord Africa e Medio Oriente

Giorgio Beretta - Fonte: Osservatorio Diritti 7 maggio 2021 Dall'Egitto allo Yemen, dalla Libia all'Iraq: la maggior parte delle armi italiane è esportata da 5 anni nelle zone più calde del pianeta. In anteprima un'analisi dettagliata dell'ultima relazione del governo sulle esportazioni italiane di armamenti. Ancora una volta sono Africa settentrionale e Medio Oriente le principali zone di destinazione delle armi e dei sistemi militari made in Italy. Nell’area di maggior tensione del mondo (guerra in Siria e Yemen, conflitti in Libia e Iraq), nella quale persistono gravissime violazioni dei diritti umani (Egitto e monarchie del Golfo) e dei diritti dei popoli (come palestinesi, saharawi, curdi) è stata diretta anche nel 2020, per il quinto anno consecutivo, la gran parte degli armamenti...

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Rwm in Sardegna, riconvertire si può: dalle armi a progetti sostenibili

Elvira Corona - Fonte: © Altreconomia 01 aprile 2021 Dalle organizzazioni della società civile arrivano proposte per la riconversione della fabbrica che produce bombe a Domusnovas. L’obiettivo è creare economie locali alternative, rispettose dell’ambiente e dei lavoratori e libere dalla guerra. Negli ultimi mesi si stanno concretizzando alcune proposte per la riconversione di Rwm, la fabbrica controllata dalla tedesca Rheinmetall Defence, che produce materiale bellico a Domusnovas, nel Sud-Est della Sardegna. Una riconversione capace di creare nuove opportunità anche per il territorio in cui sorge, partendo dalla valorizzazione delle risorse già presenti e caratterizzata dal netto rifiuto della guerra. Da...

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