Ankara spara col made in Italy. Nel 2019 armi per 46 milioni. A tanto ammonta l’export bellico da gennaio a giugno. Il grosso delle commesse per forniture di munizioni

Carmine Gazzani – Fonte: ©LaNotizia
15 ottobre 2019

Chiaro l’annuncio del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ribadito anche oggi alla Camera: l’Italia varerà un decreto ministeriale per bloccare “l’export di armamenti verso la Turchia per tutto quello che riguarda il futuro dei prossimi contratti e dei prossimi impegni”. Un passaggio importante, come dichiarato dalla Rete Italiana per il Disarmo, ma che non risolve il problema alla radice…

“Da due fonti certe – commenta Giorgio Beretta, analista dell’Osservatorio permanente sulle armi leggere (Opal) di Brescia – si può apprendere che l’Italia da anni sta fornendo alla Turchia ampie quantità di munizioni e munizionamento di tipo militare. Le relazioni all’Ue evidenziano che dal 2015 al 2018 è stato inviato ad Ankara munizionamento per oltre 160 milioni di euro a cui vanno aggiunti – come si ricava dall’Istat – oltre 40 milioni di euro spediti nei primi sei mesi di quest’anno. In altre parole, Erdogan sta usando munizioni e bombe italiane per sparare sulle popolazioni curde. Sono queste forniture che l’Italia e tutti i Paesi dell’Ue dovrebbero bloccare subito”.

…Ma per quanto riguarda le singole licenze, fa sapere l’Uama, non è possibile fornire ulteriori dettagli, “innanzitutto per motivi di tutela della riservatezza e concorrenza commerciale internazionale”. Insomma, la trasparenza anche in questi casi può attendere…