In primo piano il nuovo Annuario

La combinazione di un immenso apparato militare con una grande industria bellica è cosa nuova nell’esperienza americana. Questa influenza totalizzante – economica, politica e persino spirituale – è sentita in ogni città, in ogni parlamento statale, in ogni ufficio del governo federale. Riconosciamo la necessità imperativa di questo cambiamento. Pure non dobbiamo mancare di comprenderne le gravi implicazioni. Ne sono coinvolte le nostre fatiche, le risorse e il nostro tenore di vita, ovvero i fondamenti stessi della nostra società. Dobbiamo prevenire l’acquisizione più o meno deliberata di una indebita influenza da parte del complesso militare industriale nelle sedi decisionali. Il pericolo di un potere occulto esiste e persisterà. Non permetteremo che questo comprometta le nostre libertà o i nostri processi democratici. Non dovremmo dare nulla per scontato. Solo una vigile e ben informata società civile può conciliare un’enorme macchina militar-industriale con i nostri metodi e obiettivi pacifici, cosicché sicurezza e libertà possano prosperare insieme. (dal discorso di addio alla nazione del presidente Eisenhower, 19 gennaio 1961)

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