“Riconvertiamo Seafuture” incontra il ministro: “Primo positivo passo”

Redazione – Fonte: © Cittadella Spezia
23 giugno 2018

Il resoconto della riunione che si è svolta tra i membri del comitato che chiede un’impronta meno militare per la manifestazione e di non coinvolgere delegazioni di Paesi in guerra.

La Spezia – Ieri, venerdì 22 giugno, il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, ha incontrato presso il Circolo Ufficiali della Marina della Spezia una delegazione del comitato “Riconvertiamo Seafuture”. La delegazione era composta da Lorenzo Azzolini, Giorgio Beretta, Veruschka Fedi e Stefania Novelli. L’incontro, che si è protratto per oltre mezz’ora, era stato richiesto dal comitato per esporre al ministro le diverse criticità del salone “Seafuture 2018” e presentare le proprie proposte.

Le criticità di Seafuture
L’evento Seafuture, giunto alla sesta edizione, ha visto infatti nel corso degli anni una radicale mutazione: da salone inaugurato nel 2009 presso il centro fieristico SpeziaExpò con l’obiettivo di essere “la prima fiera internazionale dell’area mediterranea dedicata a innovazione, ricerca, sviluppo e tecnologie inerenti al mare” per il settore civile, a partire dalla quarta edizione nel 2014, è stato spostato all’Arsenale Militare ed è stata sempre più rilevante la presenza della Marina Militare e delle aziende del comparto militare. L’edizione di quest’anno, riporta tra gli organizzatori AIAD (la Federazione delle Aziende Italiane per l’Aerospazio e la Difesa) e il Segretariato generale della Difesa/Direzione nazionale degli armamenti e tra gli operatori principali, oltre alla Marina Militare, numerose aziende del settore militare tra cui Leonardo, MBDA, Fincantieri, Elettronica, ecc..
Negli ultimi anni, inoltre, la rilevanza internazionale di Seafuture è stata promossa attraverso l’invito alle Marine Militari di diversi di Paesi esteri ed in particolare ai rappresentanti delle Marine Militari dei paesi dell’Africa e del Medio Oriente che – come riporta il comunicato ufficiale – “potrebbero essere interessate all’acquisizione delle unità navali della Marina Militare italiana non più funzionali alle esigenze della Squadra Navale, dopo un refitting effettuato da parte dell’industria di settore”…leggi tutto l’articolo