Armi all’Egitto, la coerenza del premier “piazzista”. E la sinistra? Non pervenuta

Umberto De Giovannelli – Fonte: © Globalist
12 giugno 2020

Giuseppe Conte è stato coerente: Ciò che aveva deciso il Conte gialloverde, il Conte giallorosso lo ha portato a termine: la vendita delle due fregate Fremm all’Egitto del despota al-Sisi, è ora ufficiale.

Vistata dal Consiglio dei ministri. La “commessa della vergogna” è stata varata. Con buona pace delle promesse, da marinaio è proprio il caso di dirlo, di fare piena luce sull’assassinio (di Stato) di Giulio Regeni e sul rispetto di quei diritti umani sistematicamente, brutalmente calpestati dal presidente-gendarme egiziano. I mezzi distinguo, i passeggeri mal di pancia che ci sarebbero stati nelle fila del governo, lasciano il tempo che trovano. Le chiacchiere stanno a zero: l’Italia ha armato gli assassini di Giulio. E lo ha fatto con un Governo del quale fanno parte ministri di sinistra.

La battaglia continua
“La fornitura all’Egitto delle due fregate della Marina Militare pare sia in dirittura d’arrivo – annota Giorgio Beretta su Osservatoriodiritti   Ma il consistente affare militare per le altre fregate, i pattugliatori, i caccia e gli aerei addestratori non è concluso. Nonostante siano state autorizzate le trattative tra Roma ed il Cairo, il ministero degli Esteri ed il governo possono tuttora non concedere l’autorizzazione all’esportazione di sistemi militari all’Egitto. Proprio per queste le reti della società civile stanno per lanciare un’ampia mobilitazione attraverso i social media. È fondamentale che tutti coloro a cui stanno davvero a cuore verità e giustizia per Giulio Regeni, la scarcerazione di Patrick Zaki e di tanti attivisti dei diritti umani facciano sentire la propria voce al governo italiano e a tutte le forze politiche. Possiamo ancora fermare il colossale e vergognoso affare militare. Dobbiamo farlo. Spetta a noi”…