Arrivata a Genova nave carica d’armi diretta in Arabia Saudita. Portuali a TPI: “Qui rischia di esplodere tutto”

Di Madi Ferrucci – Fonte: © TPI News
12 Lug. 2019

Nave armi Genova Arabia Saudita Yemen – “La nave è entrata stamattina, 11 luglio, alle sei e dal personale che vi lavora sappiamo che ci sono molte armi a bordo”, dichiara Rosario Carvelli, del Collettivo lavoratori portuali di Genova, delegato sindacale della Cgil. Il materiale bellico si trova al primo piano della nave della compagnia saudita Bahri Jeddah. Ripartirà nel pomeriggio e arriverà a Jeddah, in Arabia Saudita, il 20 luglio. Contro questa compagnia i portuali avevano protestato anche lo scorso maggio bloccando il carico di alcuni generatori ad uso militare. I sauditi infatti avrebbero potuto impiegarli nella guerra in Yemen.

I lavoratori restano preoccupati, la sicurezza nel porto civile è messa in pericolo dalla presenza di navi cargo cariche di armi. Sono infatti i portuali genovesi a doversi muovere dentro e fuori dalla nave per caricare i materiali in porto.

“Siamo noi che dobbiamo lavorarci e che entriamo in contatto con questo tipo di materiale. Qui se per qualche motivo prende fuoco qualcosa esplode tutto. La sicurezza in porto è pari a zero. Nel porto civile non è prevista la presenza di questo tipo di materiale e di conseguenza non siamo nemmeno a conoscenza di un piano d’emergenza per fronteggiare eventuali incidenti. I container vengono normalmente tenuti scoperti al primo piano per evitare che una possibile esplosione si propaghi agli altri container presenti sulla nave. Questa è l’unica forma di precauzione esistente.”, dichiara.

Nel pomeriggio i portuali lanceranno un comunicato per chiedere che la compagnia saudita cessi del tutto di fare scalo a Genova. “Chiederemo appoggio ai sindacati. Se la Bahri se ne va non è a repentaglio il posto di lavoro di nessuno, la compagnia non porta nessuna ricchezza al porto, noi continuiamo a lavorare anche senza di lei. Esporci su questa questione per noi non è un rischio ma una medaglia al petto”.