Bombe all’Arabia Saudita: inaccettabile che per la Pinotti sia “tutto regolare”

Giorgio Beretta – Fonte: © Unimondo
20 novembre 2015

A seguito delle recenti dichiarazioni del Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, secondo cui le forniture di bombe aeree all’Arabia Saudita sarebbero “regolari” e “nel rispetto della legge”, Rete Italiana per il Disarmo, Amnesty International Italia e l’Osservatorio OPAL di Brescia chiedono un incontro urgente con il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, per chiarire la posizione del Governo italiano sulle esportazioni di armamenti. 

E’ inaccettabile che la ministro della Difesa, Roberta Pinotti, sostenga che sono regolari le fornitura di bombe e materiali militari italiani all’Arabia Saudita impegnata in un conflitto in Yemen senza alcun mandato da parte delle Nazioni Unite. Chiediamo un incontro urgente con il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, per chiarire la posizione del governo italiano sulle esportazioni di armamenti”. Lo scrivono in un comunicato congiunto la Rete Italiana per il Disarmo, Amnesty International Italia e l’Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere e Politiche di Difesa e Sicurezza (OPAL) di Brescia

In una intervista rilasciata ieri a margine di un convegno, il ministro Pinotti ha affermato, a proposito delle recenti spedizioni di bombe aeree fabbricate in Italia e inviate in Arabia Saudita, che “è tutto regolare per quanto riguarda le autorizzazioni” e che il Governo italiano “opera nel rispetto della legge”.

“Il ministro Pinotti sa bene – commenta Francesco Vignarca, coordinatore della Rete italiana per il Disarmo – che la legge n. 185 del 1990 vieta espressamente le esportazioni di tutti i materiali militari e loro componenti verso i Paesi in stato di conflitto armato e in contrasto con i principi dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. Segnalo al Ministro Pinotti che l’Arabia Saudita lo scorso 28 marzo ha formalmente annunciato alle Nazioni Unite il suo intervento militare in Yemen, ma non ha mai ottenuto dall’Onu alcuna autorizzazione né legittimazione. Il governo dovrebbe perciò sospendere immediatamente l’invio di materiali militari ai sauditi e rispondere in parlamento alle numerose interrogazioni che da mesi sono depositate” – conclude Vignarca…leggi tutto l’articolo