Brescia è l’unica provincia italiana che continua ad esportare armi a Israele

Intervista di Radio Onda d’Urto a Giorgio Beretta (OPAL)

Brescia è l’unica provincia italiana ad aver continuato a esportare armi verso Israele dopo il 7 ottobre 2023. A rivelarlo – tra le righe – gli ultimi dati Istat del commercio estero, risalenti allo scorso giugno.

Si tratta di armi ad uso civile – soprattutto parti e accessori di revolver e pistole –  che, anche in virtù della loro destinazione d’uso riescono a bypassare le restrizioni imposte dalla UAMA – Unità per le autorizzazioni dei materiali di armamento, parte del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiana. Dopo il 7 ottobre, infatti, in Italia non sono più state concesse nuove autorizzazioni o licenze per l’esportazione di armi verso Israele, tuttavia quelle in essere sono state mantenute.

Si tratta quindi di esportazioni legali, poiché legate a contratti in essere, e che comportano un giro d’affari di piccola entità, se paragonato ai volumi consueti del mercato armiero bresciano. Tuttavia sono proprio queste armi che finiscono di norma per armare i coloni ed è qui che subentra il piano etico, soprattutto se inquadriamo queste esportazioni nella prospettiva della cosiddetta Responsabilità sociale d’impresa (RSI) o Corporate Social Responsibility (CSR), all’interno del quale gli effetti e le ricadute di ciò che si produce nel Paese in cui si vende non sono affatto secondari.

Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, Giorgio Beretta, parte della della Rete Italiana Pace e Disarmo e dell’OPAL – Osservatorio permanente sulle armi leggere di Brescia Ascolta o scarica