Genova, i portuali contro la “nave della morte” saudita: “Fateci vedere cosa trasporta”

Redazione – Fonte: © Le Iene – Mediaset
17 febbraio 2020

Proprio di questo noi di Iene.it abbiamo parlato con Carlo Tombola, presidente di Weapon Watch, osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei: “L’Arabia Saudita è il più grande acquirente di armi al mondo e l’Italia è asservita al gioco diplomatico internazionale, in cui Riyad è un attore di grande importanza geopolitica in un quadro diplomatico dominato dagli Stati Uniti di Trump”.

Questo tipo di attività non è vietato”, ci ha spiegato Tombola. “L’Arabia Saudita non è mai stato dichiarato come Paese a cui imporre un embargo sulle armi, anche per via del suo potere economico e diplomatico. Secondo molti politici l’Italia ha interessi economici in quel Paese, e se non ci fossero certi rapporti con Riyad migliaia di posti di lavoro sarebbero a rischio: noi, ovviamente, siamo contrari a tutto questo”.

L’Arabia Saudita, come purtroppo ben sappiamo, è uno dei principali attori della guerra in Yemen. Solo l’altro ieri un bombardamento ha causato altre 31 vittime civili. “Questo stillicidio va avanti da anni”, ci ricorda Tombola. “C’è chi studia le conseguenze dei bombardamenti sauditi, e sui resti delle bombe si vede chi ha prodotto quelle armi: ci siamo noi italiani, i tedeschi, i francesi e mezzo mondo. Tutto l’Occidente sembra lavorare a favore dei sauditi”. La nave è adesso in porto e le operazioni proseguono: continuiamo a seguire lo sviluppo degli eventi.