Nuovo lieve calo delle esportazioni italiane di armi, ma cresce l’export verso il Medio Oriente

RAPPORTO DI OPAL SULLE ESPORTAZIONI DI ARMI NEL 2016 DALL’ITALIA E DA BRESCIA

 Brescia, 25 novembre 2017

Le esportazioni dall’Italia di armi e munizioni, di tipo militare e comune, mostrano anche nel 2016 un leggero calo (-2,4%): dai 1.252.573.023 euro del 2015 si passa ai 1.222.438.632 euro dello scorso anno in contrazione anche rispetto ai 1.302.319.271 euro del 2014. Aumentano invece le forniture, soprattutto di munizionamento militare, ai paesi del Medio Oriente (oltre 161 milioni di euro con un incremento del 63,0%) ed in particolare verso l’Arabia Saudita (40 milioni di euro) ma soprattutto verso la Giordania (52 milioni di euro).

Un altro forte incremento è nell’export di rivoltelle e pistole che nel 2016 ammonta a 76.442.770 euro: si tratta della cifra record dal 1990, dovuta soprattutto all’aumento di esportazioni verso gli Stati Uniti (40.496.862 euro), ma anche verso diversi paesi del Medio Oriente (17.732.923 euro, cifra record dal 1990) e diversi paesi dell’America Latina. In lieve calo (-1,6%) invece le esportazioni di carabine e fucili (258.465.526 euro) che però vedono una ripresa soprattutto nei paesi dell’UE (82.650.507 euro).

I dati resi pubblici nei giorni scorsi da Istat ed Eurostat e presentati ieri in anteprima nazionale nel rapporto annuale dell’Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere e Politiche di Sicurezza e di Difesa (OPAL) di Brescia rivelano soprattutto il permanere di consistenti forniture di tipo militare a paesi in zone di conflitto, un forte incremento delle esportazioni di munizionamento ma anche di armi leggere ai paesi del Medio Oriente e il persistere di spedizioni di armi semiautomatiche alle forze dell’ordine e a corpi di sicurezza di regimi autoritari internazionalmente riconosciuti per le reiterate violazioni dei diritti umani.

«L’analisi dei dati – commenta Giorgio Beretta, analista di OPAL e autore del rapporto – conferma innanzitutto il protrarsi nel 2016 e anche nel primo semestre del 2017 di spedizioni di munizionamento dalla Sardegna alle Forze armate dell’Arabia Saudita: si tratta di bombe aeree che sono utilizzate dall’aeronautica militare saudita per effettuare bombardamenti in Yemen, anche sulle zone civili, in un intervento militare mai legittimato dalle Nazioni Unite che in tre anni ha causato più della metà degli oltre diecimila morti tra la popolazione inerme. Permette inoltre di rilevare le ampie forniture di armi e munizioni anche ad altri paesi del Medio Oriente tra cui, in particolare, alla Giordania: si tratta di esportazioni per più di 52 milioni di euro di cui non si trova traccia di autorizzazione nella Relazione che la Presidenza del Consiglio ha inviato ad aprile alle Camere e su cui è necessario che il Parlamento chieda al Governo di fare chiarezza».

La provincia di Brescia si conferma anche nel 2016 come la principale zona di esportazione di armi e munizioni sia di tipo militare che per armi comuni: con quasi 326 milioni di euro ricopre più di un quarto di tutte le esportazioni nazionali in questo settore e rispetto al 2015 il giro di affari nel 2016 è aumentato del 9,6%. In forte crescita sono soprattutto, anche in questo caso, le esportazioni di armi e munizioni verso il Medio Oriente che nel 2016, con oltre 31 milioni di euro, hanno raggiunto la cifra record degli ultimi venticinque anni. Gli Stati Uniti (131 milioni di euro) si confermano il principale acquirente di armi prodotte a Brescia, ma nel 2016 figurano consistenti spedizioni anche verso l’Iraq (16 milioni), la Turchia (12 milioni), gli Emirati Arabi Uniti (6 milioni), Singapore (5,6 milioni) e Messico (4,2 milioni).

«Riteniamo importante – dichiara Piergiulio Biatta, presidente di OPAL – portare all’attenzione nazionale queste informazioni per riaprire il confronto pubblico, anche nella città e nella provincia di Brescia, sulla produzione e soprattutto sulle esportazioni di materiali militari e di armi comuni. Il forte incremento di esportazioni verso le zone in cui sono in corso conflitti armati, verso paesi governati da regimi autoritari, a monarchie assolute islamiche e a paesi belligeranti pone gravi interrogativi a tutte le parti sociali ed in particolare alle rappresentanze politiche. Anche per questo, insieme a numerose associazioni e all’Amministrazione comunale locale, abbiamo promosso il primo “Festival della pace” che si sta celebrando proprio in questi giorni qui a Brescia. Ci auguriamo diventi un vero cantiere, un luogo di dialogo e di confronto tra voci e sensibilità diverse, e soprattutto un laboratorio per promuovere nuovi percorsi di sostenibilità sociale e di pace».

 

Contatti per la stampa:

  • Piergiulio Biatta (Presidente di OPAL) – Cellulare: 338.8684212
  • Giorgio Beretta (Analista): berettagiorgio@gmail.com – Cellulare: 338.3041742
  • Carlo Tombola (Coordinatore scientifico) – Cellulare: 349.6751366
  • Segreteria di OPAL: info@www.opalbrescia.org

Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere e le Politiche di Sicurezza e Difesa (OPAL)

L’Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere e Politiche di Sicurezza e di Difesa (OPAL) di Brescia è un’associazione attiva dal 2004, promossa da diverse realtà dell’associazionismo bresciano e nazionale (Collegio Missioni Africane – Missionari Comboniani, Associazione Brescia Solidale, Commissione Giustizia e Pace della Diocesi di Brescia, Ufficio Missionario Diocesano della Diocesi di Brescia, Associazione per l’Ambasciata della Democrazia Locale di Zavidovici onlus, Camera del Lavoro Territoriale di Brescia “CDLT”, Pax Christi, Centro Saveriano di Animazione Missionaria dei Missionari Saveriani, Servizio Volontario Internazionale – S.V.I.) e da singoli aderenti, per diffondere la cultura della pace ed offrire alla società civile informazioni di carattere scientifico sulla produzione e il commercio delle armi e approfondimenti sull’attività legislativa di settore.

L’Osservatorio è un luogo indipendente di ricerca, monitoraggio, analisi e di informazione al pubblico, nazionale ed estero, sulla produzione e il commercio nazionale e internazionale delle armi con particolare attenzione alla produzione delle “armi leggere e di piccolo calibro” specificatamente in Lombardia.

Membro della Rete Italiana per il Disarmo, l’Osservatorio da diversi anni presenta i propri rapporti sulla produzione ed esportazione di armi e munizioni sia di tipo militare che di armi comuni dall’Italia e dalla provincia di Brescia. L’Osservatorio ha inoltre promosso diversi convegni locali e nazionali sui temi della produzione, del commercio e del traffico delle armi, della nonviolenza, dell’emigrazione, ha sostenuto spettacoli teatrali ed ha pubblicato sei annuari:

  • Il peso delle armi leggere. Analisi scientifica della realtà italiana, EMI, 2007 
  • Armi, un’occasione da perdere. Le armi leggere e il mercato italiano, EMI, 2009
  • Difendiamoci dalle armi. Finanza, immaginario collettivo e nonviolenza, EMI, 2010
  • La pace oltre le armi. Produzione ed esportazione di armi, riconversione, educazione alla pace, EMI, 2011
  • Affari di armi, percorsi di pace. Attualità, ricerca e memoria per la pratica della nonviolenza, EMI, 2012
  • Commerci di armi, proposte di pace, Editrice GAM, 2014.