Possesso di armi, cosa dicono davvero le nuove regole?

Aumenta il numero delle armi che si possono possedere e viene introdotto l’obbligo di essere «tiratori sportivi», per potere acquistare quelle demilitarizzate

La data è venerdì 14. È il giorno in cui in Italia entra in vigore la nuova normativa sul possesso delle armi, adozione della direttiva europea sul tema. Secondo associazioni come Rete Disarmo la normativa italiana ha adottato l’indicazione europea nel mondo più ampio possibile,permettendo l’acquisto di un maggiore di armi (raddoppiano infatti quelle per uso sportivo). Non la pensa nello stesso modo il Comitato Direttiva 477, che si definisce sul proprio sito «associazione per la tutela dei diritti dei cittadini che detengono legalmente armi per sport, caccia, collezionismo e difesa» con cui nella scorsa campagna elettorale il leader della Lega Matteo Salvini aveva, secondo fonti di stampa, siglato un accordo per rendere meno restrittivo possibile il recepimento della norma…

TIRATORI SPORTIVI
Nella legge entra la definizione di «tiratori sportivi». Tutti devono essere iscritti a una federazione sportiva, cosa che attualmente non è necessario per avere un’arma (bastava una prima iscrizione, ma spesso non era rinnovata). Tiratori sportivi, secondo la definizione di legge, sono gli iscritti alle federazioni del Coni, gli iscritti a federazioni di Paesi Ue e quelli delle sezioni del Tiro a segno nazionale, chi è dilettante e frequenta i campi di tiro privati.

La norma però, specifica Giorgio Beretta di Opal, Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere e le politiche di Sicurezza e Difesa, «non impone di presentarsi regolarmente a un poligono per detenere un’arma o di fare corsi di preparazione all’uso delle armi. I dati di Federazione e poligoni non contano più di 200mila frequentatori, un numero molto più basso dei possessori di armi».

LICENZE
Cala invece di un anno la durata delle licenze di porto d’armi per la caccia e a uso sportivo: passa da sei a cinque anni per quelle che vengono concesse dopo la nuova legge. Il porto d’armi per difesa personale mantiene validità annuale, mentre le licenze di collezione e la licenza prefettizia per eccedere i limiti di munizioni detenibili mantengono validità permanente.

QUANTE ARMI CI SONO IN ITALIA
Il dato del 2017, del Censis che cita il Viminale come fonte, ferma a 1 milione 400 mila persone il numero di quanti in Italia hanno una licenza per armi e non sono parte delle Forze dell’ordine. Small arms survey dice che nel 2017 erano 8.6 milioni, legali e illegali. Secondo il sito indipendente Gunpolicy le armi sarebbero invece 7 milioni.

«Si tratta di dati senza alcun fondamento: i sindacati di Polizia parlano di oltre 12 milioni di armi legalmente detenute dagli italiani» commenta Beretta. Tutti dati che non hanno il bollino ufficiale di un ministero, che non ha mai pubblicato statistiche, nonostante l’acquisto di un’arma vada denunciata entro 72 ore.

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