Vicenza: a quando il regolamento della fiera delle armi HIT Show?

Gentile Direttore,

il messaggio che papa Francesco ha inviato a tutte le persone di buona volontà per la “Giornata della Pace” del primo gennaio 2017 tratta un tema particolarmente significativo: La nonviolenza: stile di una politica per la pace”. È la prima volta in cinquant’anni che un pontefice pone al centro del messaggio della giornata il tema della nonviolenza.

Papa Francesco ci ricorda innanzitutto che la nonviolenza non va intesa – come purtroppo spesso fanno molti per sminuirne il valore – «nel senso di resa, disimpegno e passività», bensì nella sua valenza positiva e propositiva come «stile di una politica di pace». Per questo, il  messaggio del papa ci interpella tutti. In particolare, il pontefice invita alla «costruzione della pace mediante la nonviolenza attiva»: «Questo – afferma il papa – è anche un programma e una sfida per i leader politici e religiosi, per i responsabili delle istituzioni internazionali e i dirigenti delle imprese e dei media di tutto il mondo: applicare le Beatitudini nel modo in cui esercitano le proprie responsabilità. Una sfida a costruire la società, la comunità o l’impresa di cui sono responsabili con lo stile degli operatori di pace».

Da due anni si tiene a Vicenza la manifestazione fieristica HIT Show (Hunting, Individual Protection and Target Sports) nei confronti della quale numerose associazioni nazionali e vicentine hanno rilevato, fin dalla prima edizione, diverse criticità che sono state poste all’attenzione dell’Amministrazione comunale e dei promotori dell’evento (Fiera di Vicenza e Associazione nazionale dei produttori armi e munizioni, ANPAM). Nello specifico è stato evidenziato come HIT Show compia, consapevolmente o meno,un’operazione di tipo ideologico-culturale che si configura come una promozione delle armi di ogni tipo, escluse quelle per specifico impiego militare, che le nostre associazioni ritengono inammissibile in assenza di un’approfondita riflessione culturale e, soprattutto, di una precisa regolamentazione dell’evento fieristico.

Accogliendo queste istanze, lo scorso ottobre, l’Amministrazione comunale di Vicenza ha promosso un importante convegno sulla diffusione delle armi comuni in Italia. Lo scorso anno l’Amministrazione si è inoltre impegnata a farsi promotrice «presso Fiera di Vicenza dell’opportunità della predisposizione di un Codice di Responsabilità Sociale relativo all’evento HIT Show per l’edizione 2017, da condividere con i diversi portatori di interesse in una interlocuzione costruttiva che coinvolga le associazioni impegnate sul tema del controllo delle armi».

Per favorire la realizzazione di questo impegno, lo scorso ottobre la Rete italiana per il disarmo e l’Osservatorio sulle armi leggere di Brescia hanno inviato all’Amministrazione comunale una proposta per un regolamento di HIT Show che è stata sottoscritta da 26 associazioni vicentine (firmatarie di questa lettera): nonostante le nostre ripetute sollecitazioni, al momento non abbiamo ricevuto risposta. Le nostre proposte invitano ad implementare un regolamento sia per gli espositori, definendo con chiarezza i criteri di ammissibilità e le tipologie di armi e materiali propagandistici esposti, sia per i visitatori con particolare riferimento al divieto ai visitatori che non abbiano compiuto la maggiore età, anche se accompagnati, di accedere ai padiglioni della fiera in cui siano esposte armi di qualsiasi tipologia. Si tratta di regole di buon senso, che tra l’altro sono in vigore in tutte le principali fiere europee, e che riteniamo indispensabili per una manifestazione come HIT Show che – come affermano gli stessi organizzatori – «punta a diventare l’appuntamento di riferimento in Italia e in Europa per il comparto armiero Made in Italy».

Nel suo messaggio, papa Francesco ci ricorda che «tutti possono essere artigiani di pace». Spetta a tutti noi – amministratori, promotori della manifestazione fieristica e associazioni – dimostrarlo, affrontando la questione HIT Show in maniera costruttiva per contribuire a realizzare «un mondo libero dalla violenza, primo passo verso la giustizia e la pace».

Rete italiana per il Disarmo e Osservatorio permanente sulle armi leggere con le seguenti associazioni vicentine (in ordine alfabetico): ACLI, Alternativa Nord/Sud per il XXI secolo, Arciragazzi, Arci Servizio Civile, Associazione Civica Vicenza Capoluogo, Associazione Papa Giovanni XXIII, Azione Cattolica, Beati i Costruttori di Pace, CGIL, CISL, Commissione diocesana per la Pastorale Sociale: Lavoro, Giustizia e Pace, Salvaguardia del Creato, Coordinamento dei Comitati Cittadini,  Cristiani per la Pace, Donne in rete per la Pace, FIM-CISL, FIOM-CGIL, Fondazione Culturale Responsabilità Etica, Laboratorio Cittadinanza Attiva, Libera, Loma Santa – Terra Promessa, Movimento Internazionale della Riconciliazione, Movimento Nonviolento, Pax Christi, Peace Brigades International Italia, Pia Unione Ancilla Domini – Centro Myriam, Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile.

Fonte: La Voce dei Berici 

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