All’Armi! L’Italia ed il mercato bellico

Speciale Tg Sherwood

“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.” (Art. 11 Cost.)
Negli ultimi 5 anni, la stragrande maggioranza dei sistemi di armamenti che esporta l’Italia è diretta verso Paesi che non fanno parte né della NATO né dell’Unione Europea, parliamo del 62,7 % delle esportazioni contro il 37,3% per i Paesi Nato-Ue [dati Relazione al Parlamento 2019].
Tra i principali destinatari figurano nazioni in guerra, regimi che violano i diritti umani, governi fortemente repressivi e belligeranti. Eppure, la legge 185 del 9 luglio 1990 “Nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento” prevede il divieto esplicito dell’esportazione ed il transito di materiali di armamento verso i Paesi in stato di conflitto armato, in contrasto con i principi dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, verso Paesi la cui politica contrasti con i principi dell’articolo 11 della Costituzione oltre che verso i Paesi i cui governi sono responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani, accertate dai competenti organi delle Nazioni Unite, dell’UE o del Consiglio d’Europa.
Una legge fondamentale ma che dopo 30 anni risulta tradita nel profondo.
Il mercato degli armamenti appare infatti sempre meno trasparente, nonostante la crucialità di questo argomento.
Vendita delle armi e violazioni della legge del ‘90 hanno assunto nuova rilevanza politica nel momento in cui la società civile si muove per ottenere verità per #GiulioRegeni, a 5 anni dal suo omicidio in Egitto, e la liberazione di #PatrickZaki, illegalmente detenuto in Egitto ‘sine die’ esclusivamente per il suo lavoro in favore dei diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media.
Proprio l’Egitto è infatti diventato nel 2019 il primo partner commerciale dell’Italia nel settore degli armamenti e gran parte delle commesse è stata fornita dalla Leonardo S.p.A., il cui maggiore azionista è proprio il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Questo spiega l’immobilismo da parte del governo su entrambi i “casi” e la sudditanza nei confronti del regime di Al Sisi.
Ne parleremo con:
Antonio Mazzeo – Giornalista e saggista, ecopacifista e antimilitarista;
Madi Ferrucci – Giornalista;
Giorgio Beretta – Rete Italiana Pace e Disarmo;
Mattia Giampaolo – Ricercatore Centro Studi Politica Internazionale (CeSPI);
Riccardo Nanni – Amnesty International Padova.
Ospite in studio Marco Sandi – Associazione Ya Basta Êdî Bese
Conduce Rossella Puca, Radio Sherwood.