In Italia 1 femminicidio su 7 è commesso con armi detenute legalmente

Ida Artiaco – Fonte: ©Fanpage.it
26 novembre 2021

Fanpage.it a colloquio con Giorgio Beretta, analista dell’Osservatorio permanente sulle armi leggere (OPAL) di Brescia: “Secondo il Rapporto del Senato sul femminicidio tra il 2017 e il 2018 in Italia il 16,1% di questi reati è stato commesso da legali detentori di armi da fuoco. Intervenire subito a livello legislativo per risolvere il problema”.

In Italia un femminicidio su 7 è commesso con armi da fuoco legalmente detenute dall’omicida. Queste sono il secondo strumento più utilizzato per commettere questo tipo di omicidio, dopo le armi da taglio. A livello numerico, si tratta di 31 femminicidi su 192 commessi nel biennio 2017-2018, analizzati nel Rapporto del Senato dedicato a questo tema.

In termini percentuali, il 16,1% degli autori dei femminicidi aveva un regolare porto d’armi, cifre significative sulle quali Fanpage.it ha chiesto una riflessione a Giorgio Beretta, analista dell’Osservatorio permanente sulle armi leggere (OPAL) di Brescia.

Dott. Beretta, cosa emerge da questo rapporto del Senato sui femminicidi?
“Si tratta della prima analisi ampia e approfondita basata su un elemento molto rilevante e consolidato: le indagini e le sentenze sui femminicidi. Anche se campione di analisi è limitato a due anni, dal 2017 al 2018, è però già significativo. Tra le numerose cose, quello che emerge con evidenza da queste 92 pagine è che le armi da fuoco, legalmente e illegalmente detenute, sono di fatto il secondo strumento più utilizzato per commettere femminicidi, dopo le armi da taglio: ammontano infatti al 25% i femminicidi con armi da fuoco. Non solo: rispetto al totale, si riscontra che il 16,1% dei femminicidi sono commessi da persone in possesso di regolare licenza per armi: si tratta di 31 femminicidi su 192, quindi 1 femminicidio su 7”…

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