L’Onu e le bombe italiane sganciate sullo Yemen

Giorgio Beretta – Fonte: © Unimondo
31 marzo 2017

Siamo stati tra i primi a documentarlo con vari articoli per Unimondo. Ma adesso a certificarlo sono le Nazioni Unite. Lo scorso 27 gennaio è stato infatti trasmesso al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il “Rapporto finale del gruppo di esperti sullo Yemen” (qui in .pdf) che dimostra il ritrovamento, a seguito di due bombardamenti a Sana’a nel settembre 2016, di più di cinque “bombe inerti” sganciate dall’aviazione saudita contrassegnate dalla sigla “Commercial and Government Entity (CAGE) Code A4447”.Quest’ultima è riconducibile all’azienda RWM Italia S.p.A. del gruppo tedesco Rheinmetall, con sede legale in via Industrale 8/D a Ghedi, in provincia di Brescia. Secondo gli esperti delle Nazioni Unite, “l’utilizzo di queste armi rivela una tattica precisa, volta a limitare i danni in aree in cui risulterebbero inaccettabili”. Gli esperti spiegano inoltre che “una bomba inerte del tipo Mk 82 ha un impatto pari a quello di 56 veicoli da una tonnellata lanciati a una velocità di circa 160 km all’ora” (cfr. pp. 171-2). Questi bombardamenti sono espressamente vietati dalle convenzioni internazionali e pertanto – affermano gli esperti – queste azioni militari «may amount to war crimes» («possono costituire crimini di guerra»)

Confermano cioè quanto documentato già due anni fa dall’Osservatorio OPAL di Brescia e denunciato con un esposto che Rete Disarmo ha presentato in varie Procure: bombe aeree MK 82, Mk 83 e MK 84 prodotte dall’azienda RWM Italia, con sede legale a Ghedi (Brescia) che ha uno stabilimento a Domusnovas in Sardegna, sono state fornite dall’Italia all’Arabia Saudita e sono state impiegate dalla Royal Saudi Air Force per i bombardamenti in Yemen (si veda questo articolo). Tutto ciò avviene nonostante il Consiglio di Sicurezza dell’Onu non abbia mai legittimato l’intervento militare in Yemen della coalizione a guida saudita. Sulla faccenda la Procura di Brescia ha aperto un’indagine per accertare se vi siano state violazioni della legge n. 185 del 1990 che regolamenta l’esportazione di sistemi militari italiani…leggi tutto l’articolo