Comunicato di Opal:«Le armi leggere hanno alimentato il conflitto in Siria causando oltre 93mila morti»

Brescia 28 agosto 2013

L’Osservatorio OPAL di Brescia denuncia l’ipocrisia della comunità internazionale che, dopo due anni di guerra civile in Siria con oltre 93mila morti e due milioni di sfollati, si accinge ora ad un intervento militare nel paese. Dovevano essere fermate prima anche le esportazioni di armi leggere che l’Italia – in particolar modo dalla Provincia di Brescia – e diversi stati europei hanno continuato ad inviare nei paesi confinanti con la Siria. Le armi leggere sono le vere “armi di distruzione di massa” che hanno alimentato il conflitto.

  • Scarica qui il Comunicato di OPAL 
  • Qui il servizio del TG LA7 Cronache sulla “Preghiera e digiuno pe la Siria” nel primo servizio, del giornalista Francesco Martini.
  • Qui l’intervista radiofonica di Rai Radio Tre -Tutta la città ne parla –  “Digiunare per la pace mentre si esportano armi?” del 06/09/2013 al prof. Carlo Tombola (dal min. 24’40”). 
  • Qui l’intervista radiofonica di Amisnet  “Il commercio d’armi tra Italia e Siria” del12/09/2013  intervista a Giorgio Beretta.

Brescia, 28 agosto 2013

L’attacco con armi chimiche da parte dell’esercito di Bashar al Assad sui quartieri orientali di Damasco di mercoledì 21 agosto avrebbe “sconvolto la coscienza del mondo” tanto da indurre adesso diverse nazioni ai preparativi per un intervento militare nella regione. “Se l’impiego – tuttora da dimostrare – di armi chimiche è un crimine contro l’umanità, non possiamo dimenticare che finora la comunità internazionale non ha saputo nemmeno imporre un embargo delle forniture di armi verso la Siria” – evidenzia il comunicato di OPAL, l’Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere con sede a Brescia. “Come ha ripetutamente detto l’ex segretario Generale dell’Onu Kofi Annan, le armi leggeresono le vere armi di distruzione di massa che alimentano i conflitti” – sottolinea la nota di OPAL.

Secondo un rapporto presentato a Ginevra lo scorso giugno dall’Alto Commissario per i diritti umani (qui in .pdf), i due anni di guerra civile in Siria hanno causato oltre 93mila morti – tra cui almeno 6.500 minori – e due milioni di sfollati di cui la metà sono bambini. Anche l’Unione Europea, che pure ha stabilito alcune misure di embargo di armi già dal maggio 2011, ha continuato a permettere l’invio di “materiali militari non letali” alla Coalizione nazionale siriana delle forze dell’opposizione e della rivoluzione e nel maggio scorso ha allentato le misure di embargo di armi verso la Siria.

«È positivo – commenta Piergiulio Biatta, presidente di OPAL – che il ministro degli Esteri, Emma Bonino, abbia dichiarato che l’Italia non prenderà parte a interventi militari al di fuori di un mandato del Consiglio di sicurezza dell’Onu e che occorre invece adoperarsi per una soluzione politica del conflitto in Siria. Ma non si può non ricordare quanto è successo nel caso della Libia, dove l’intervento militare è andato ben oltre i termini della risoluzione dell’Onu che chiedeva di stabilire una no fly zone e imponeva l’embargo di armi.

Se l’Unione Europea ha posto già dal maggio 2011 l’embargo sull’invio delle cosiddette “armi leggere” (fucili, mitragliatori, pistole ecc.) alla Siria, le forniture di queste armi ai paesi confinanti sono invece aumentate proprio nel 2011. Lo spiega Giorgio Beretta, analista di OPAL (Si vedano anche le Tabelle 1-6 a fine comunicato). «Tranne quelle verso la Giordania e il Libano, le esportazioni dei paesi dell’Unione Europea di fucili, carabine, pistole e mitragliatrici sia automatiche che semiautomatiche verso le nazioni confinanti con la Siria sono raddoppiate o addirittura triplicate tra il 2010 e il 2011. Lo documentano i rapporti ufficiali dell’Unione Europea: la Turchia è passata dai poco più di 2,1 milioni di euro di importazioni di armi leggere europee del 2010 agli oltre 7,3 milioni del 2011; Israele da 6,6 milioni di euro ad oltre 11 milioni di euro e addirittura l’Iraq da meno 3,9 milioni di euro del 2010 a quasi 15 milioni nel 2011. Il rapporto dell’Unione Europea relativo alle esportazioni del 2012 non è stato ancora pubblicato, ma diverse relazioni nazionali degli stati membri confermano l’incremento delle esportazioni di queste armi verso i paesi confinanti con la Siria», conclude Beretta.

Per quel che riguarda l’Italia, l’Osservatorio OPAL rileva una strana – e alquanto sospetta – anomalia nei dati che riguardano le forniture di armi leggere ai paesi confinanti con la Siria. Secondo i Rapporti ufficiali dell’Unione europea non vi sarebbe stata alcuna autorizzazione all’esportazione di armi leggere (categoria ML 1) verso questi paesi nel biennio 2010-2011. Ma un attento esame dei dati resi disponibili dall’ISTAT riguardo alle esportazioni di “armi e munizioni” (categoria CH 254) evidenzia le crescenti esportazioni di queste armi dalla provincia di Brescia proprio verso i paesi confinanti con la Siria.

Passando infatti in rassegna le tabelle dell’ISTAT (si veda Tabella 7) si nota che dalla Provincia di Brescia sono state esportate “armi e munizioni” (categoria CH 254) nel triennio dal 2010 al 2012verso Cipro per un valore complessivo di oltre 3,2 milioni di euro, verso la Giordania per quasi 4 milioni di euro, verso Israele per oltre 6,8 milioni di euro, verso la Turchia per oltre 79,4 milioni di euro e addirittura verso il Libano (tuttora sottoposto a misure di embargo di armi) per oltre 2,3 milioni di euro.

«A meno che non si voglia credere che tutte queste armi siano di tipo sportivo, per la caccia o per la difesa personale – commenta Carlo Tombola, coordinatore scientifico di OPAL – dovrebbero in qualche modo figurare nelle relazioni dell’Unione Europea. La normativa comunitaria, infatti, richiede che tutte le esportazioni di armi automatiche e semiautomatiche e relativo munizionamento destinate non solo ai militari ma anche a corpi di polizia e forze di sicurezza vengano puntualmente comunicate dagli stati membri. È quanto mai grave che l’Italia – che è uno dei maggiori produttori mondiali di queste armi – continui a comunicare all’Unione Europea cifre che non trovano riscontro né nelle relazioni governative inviate al parlamento né nei dati sulle esportazioni di armi forniti dall’ISTAT».

L’Osservatorio OPAL nei prossimi giorni solleciterà un’interrogazione parlamentare al Ministro degli Esteri, che è il diretto responsabile sia delle autorizzazioni all’esportazione di armi sia delle comunicazioni con l’Unione Europea, chiedendo di spiegare queste anomalie.

Con la POSIZIONE COMUNE 2008/944/PESC del Consiglio dell’Unione Europea che definisce “Norme comuni per il controllo delle esportazioni di tecnologia e attrezzature militari”, gli Stati membri si sono impegnati a “impedire l’esportazione di tecnologia e attrezzature militari che possano essere utilizzate per la repressione interna o l’aggressione internazionale o contribuire all’instabilità regionale” e in particolare a “rifiutare (di concedere) le licenze di esportazione qualora esista un rischio evidente che la tecnologia o le attrezzature militari da esportare possano essere utilizzate a fini di repressione interna” (Art. 1. c. 2, a.).

«Le continue esportazioni di armi leggere verso i paesi confinanti con la Siria – conclude Francesco Vignarca, coordinatore della Rete Italiana per il Disarmo di cui OPAL è membro – evidenziano che gli stati membri dell’UE sono ancora lontani dall’applicare le norme che di comune accordo hanno deciso di adottare per promuovere la pace e la sicurezza. Come hanno dimostrato i casi della forniture di armi alla Libia, all’Egitto e oggi alla Siria, la mancata osservanza delle normative comunitarie sull’export di armi finisce con l’alimentare tensioni e conflitti con il conseguente carico di vittime e di profughi».

Esportazioni europee e italiane verso i Paesi confinanti con la Siria

Tabella 1 – Valori in euro correnti
CIPRO: Esportazioni dai paesi UE di fucili, carabine, pistole e mitragliatrici (ML1)

Paese/anno

2010

2011

TOTALE

%

Belgio

15.661

63.051

78.712

8,2

Francia

12.626

103.068

115.694

12,0

Germania

78.009

78.009

8,1

Italia
Malta

144.000

144.000

15,0

Paesi Bassi

0

Regno Unito

53.630

491.946

545.576

56,7

TOTALE

159.926

802.065

961.991

100,0

Fonte: Relazione annuale dell’UE sulle esportazioni di tecnologia e attrezzature militari (vari anni)
Tabella 2 – Valori in euro correnti
GIORDANIA: Esportazioni dai paesi UE di fucili, carabine, pistole e mitragliatrici (ML1)

Paese/anno

2010

2011

TOTALE

%

Austria

41.568

78.594

120.162

0,3

Belgio

39.568.788

199.406

39.768.194

82,7

Finlandia

133.000

133.000

0,3

Francia

4.583

3.256

7.839

0,0

Germania

395.052

188.112

583.164

1,2

Italia
Rep. Ceca

2.215

130.156

132.371

0,3

Regno Unito

5.984.297

1.333.155

7.317.452

15,2

TOTALE

46.129.503

1.932.679

48.062.182

100,0

Fonte: Relazione annuale dell’UE sulle esportazioni di tecnologia e attrezzature militari (vari anni)
Tabella 3 – Valori in euro correnti
IRAQ: Esportazioni dai paesi UE di fucili, carabine, pistole e mitragliatrici (ML1)

Paese/anno

2010

2011

TOTALE

%

Austria

2.290

2.290

0,0

Bulgaria

6.629.657

6.629.657

35,2

Francia

1.211.506

193.139

1.404.645

7,4

Germania

11.295

3.485.308

3.496.603

18,5

Italia
Polonia

223.059

3.297.099

3.520.158

18,6

Rep. Ceca

2.412.022

2.412.022

12,8

Regno Unito

34.650

1.379.296

1.413.946

7,5

TOTALE

3.894.822

14.984.499

18.879.321

100,0

Fonte: Relazione annuale dell’UE sulle esportazioni di tecnologia e attrezzature militari (vari anni)
Tabella 4 – Valori in euro correnti
ISRAELE: Esportazioni dai paesi UE di fucili, carabine, pistole e mitragliatrici (ML1)

Paese/anno

2010

2011

TOTALE

%

Belgio

17.250

17.250

0,1

Bulgaria

3.341.145

3.819.071

7.160.216

40,4

Francia

1.522.071

270.645

1.792.716

10,1

Germania

9.137

9.137

0,1

Italia
Polonia

1.209.566

6.014.949

7.224.515

40,8

Rep. Ceca

16.353

16.353

0,1

Spagna

0

131.000

131.000

0,7

Ungheria

450.000

885.768

1.335.768

7,5

Regno Unito

3.461

16.796

20.257

0,2

TOTALE

6.568.983

11.138.229

17.707.212

100,0

Fonte: Relazione annuale dell’UE sulle esportazioni di tecnologia e attrezzature militari (vari anni)
Tabella 5 – Valori in euro correnti
LIBANO: Esportazioni dai paesi UE di fucili, carabine, pistole e mitragliatrici (ML1)

Paese/anno

2010

2011

TOTALE

%

Austria

311.882

4.462

316.344

23,8

Belgio

122.734

14.764

137.498

10,3

Francia

183.580

183.580

13,8

Germania

631.349

59.741

691.090

51,9

Regno Unito

0

2.905

2.905

0,2

TOTALE

1.249.545

81.872

1.331.417

100,0

Fonte: Relazione annuale dell’UE sulle esportazioni di tecnologia e attrezzature militari (vari anni)

Tabella 6 – Valori in euro correnti

TURCHIA: Esportazioni dai paesi UE di fucili, carabine, pistole e mitragliatrici (ML1)

Paese/anno

2010

2011

TOTALE

%

Austria

374.290

1.840.352

2.214.642

23,4

Belgio

85.199

908.987

994.186

10,5

Bulgaria

38.400

38.400

0,4

Francia

285.616

99.957

385.573

4,1

Germania

775.397

3.308.189

4.083.586

43,2

Grecia

600

600

0,0

Italia
Lussemburgo

140.671

140.671

1,5

Paesi Bassi

11.824

11.824

0,1

Polonia

3.168

3.168

0,0

Rep. Ceca

5.536

5.536

0,1

Spagna

888

888

0,0

Regno Unito

586.304

982.652

1.568.956

16,6

TOTALE

2.116.110

7.331.920

9.448.030

100,0

Fonte: Relazione annuale dell’UE sulle esportazioni di tecnologia e attrezzature militari (vari anni)
Tabella 7 – Valori in euro correnti
PROVINCIA DI BRESCIA: Esportazioni di “armi e munizioni” (CH 254)

Paese/anno

2010

2011

2012

TOTALE

Libano

145.066

978.324

1.210.694

2.334.084

Cipro

864.392

1.253.018

1.107.282

3.224.692

Giordania

1.958.393

1.447.661

582.869

3.988.923

Israele

2.399.581

1.847.150

2.556.943

6.803.674

Turchia

21.536.771

21.346.868

36.553.468

79.437.107

TOTALE

26.904.203

26.873.021

42.011.256

95.788.480

Fonte: Elaborazione di OPAL dai dati ISTAT
Tabella 8 – Valori in euro correnti
PROVINCIA DI BRESCIA: Esportazioni di “armi e munizioni” alla TURCHIA (CH 254)

Anno Valore
2000 1.473.954
2001 3.083.164
2002 6.596.756
2003 3.161.724
2004 5.198.427
2005 3.908.606
2006 4.471.154
2007 5.263.564
2008 2.091.429
2009 1.670.757
2010 21.536.771
2011 21.346.868
2012 36.553.468

Fonte: Elaborazione di OPAL dai dati ISTAT

 

Per contatti stampa:

– Piergiulio Biatta (Presidente di OPAL) Cellulare: 338.8684212

– Carlo Tombola   (Coordinatore Scientifico di OPAL) Cellulare: 349.6751366

– Giorgio Beretta  (Ricercatore e Analista di OPAL) Cellulare: 338.3041742

Scarica il PDF del Comunicato completo

 

Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere (OPAL)

L’Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere (OPAL) di Brescia è un’associazione Onlus attiva dal 2004, promossa da diverse realtà dell’associazionismo bresciano e nazionale (Collegio Missioni Africane – Missionari Comboniani, Associazione Brescia Solidale, Commissione Giustizia e Pace – Diocesi di Brescia, Ufficio Missionario Diocesano – Diocesi di Brescia, Associazione per l’Ambasciata della Democrazia Locale di Zavidovici – onlus, Camera del Lavoro Territoriale di Brescia “CDLT”, Pax Christi, Centro Saveriano Animazione Missionaria – Missionari Saveriani, S.V.I. – Servizio Volontario Internazionale) e da singoli privati per diffondere la cultura della pace ed offrire alla società civile informazioni di carattere scientifico circa la produzione e il commercio delle “armi leggere” ed approfondimenti sull’attività legislativa di settore. L’Osservatorio è un luogo scientifico indipendente di ricerca, monitoraggio, analisi e di informazione al pubblico, nazionale ed estero, sulla produzione e commercio delle “armi leggere e di piccolo calibro”, specificatamente in Lombardia, ma con attenzione anche al territorio nazionale ed europeo. Membro della Rete Italiana per il Disarmo, l’Osservatorio, negli ultimi anni ha promosso a Brescia diverse rassegne cinematografiche sui temi del traffico delle armi, della nonviolenza, dell’emigrazione e di storie di vite resistenti, sostenuto spettacoli teatrali contro la cultura delle armi e la guerra, e pubblicato cinque annuari:

– Il peso delle armi leggere. Analisi scientifica della realtà italiana, EMI, 2007

– Armi, un’occasione da perdere. Le armi leggere e il mercato italiano, EMI, 2009

– Difendiamoci dalle armi. Finanza, immaginario collettivo e nonviolenza, EMI, 2010

– La pace oltre le armi. Produzione ed esportazione di armi, riconversione, educazione alla pace, EMI, 2011

– Affari di armi, percorsi di pace. Attualità, ricerca e memoria per la pratica della nonviolenza, EMI, 2012

 

Rassegna Stampa sul Comunicato del 28/08/2013
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